Così come accade alle persone, anche gli amici a quattro zampe possono ammalarsi di diabete. Nel cane rappresenta una patologia molto frequente che condiziona la vita dell’animale e del proprietario, il quale involontariamente ha facilitato l’insorgere della malattia attraverso cattive abitudini alimentari perpetrate nel tempo.
Cosa è il diabete nel cane?
Si tratta di una patologia endocrina che si sviluppa a seguito di una carenza o totale mancanza di produzione dell’insulina da parte del pancreas, l’organo preposto alla sua formazione.
La produzione dell’insulina (che avviene a seguito del lavoro compiuto dalle cellule beta che si trovano all’interno del pancreas) è importantissima per ogni essere vivente, umano o animale, in quanto è l’ormone capace di regolare il metabolismo dei carboidrati. In mancanza di essa, il cane non sarà più in grado di tenere sotto controllo la naturale concentrazione del glucosio nel sangue.
In passato si pensava che l’unica causa dell’insorgenza del diabete nel cane fosse da imputare alla scarsa produzione di insulina, tuttavia oggi, grazie anche agli studi clinici effettuati ci si è reci conto che un fattore di rilievo è dato dalla predisposizione genetica che ogni razza può presentare nel proprio dna.
Quali sono le razze predisposte?
Anche se non tutti gli animali appartenenti alle razze predisposte saranno poi soggetti che si ammaleranno, non si può non considerare che Barbone Nano, Yorkshire Terrier, Samoiedo, Setter Inglese, Border Terrier, Tibetan Terrier e altre, siano tra le razze più colpite dal diabete, mentre Golden Retriver, Boxer e Pastore Tedesco rappresentano le razze più refrattarie allo sviluppo della malattia.
Da questo si evince che tra le cause primarie di insorgenza della malattia coinvolge il sistema immunitario che non riconosce più le cellule beta sviluppate dal pancreas e andrebbe ad attaccarle per distruggerle.
Quanti tipi di diabete colpiscono il cane
Sono tre le forme di diabete che possono svilupparsi due di tipo naturale e uno indotto dall’utilizzo di farmaci, tuttavia il più diffuso nel cane è il diabete di tipo 1, forma insulino dipendente che induce il sistema immunitario a distruggere le cellule beta presenti nel pancreas.
Una forma di diabete può insorgere a seguito delle pancreatiti. Nel gatto e nell’uomo si sviluppa più di sovente il diabete di tipo 2 che è strettamente collegato all’obesità. In questo caso, il pancreas produce l’insulina in quantità inferiori oppure l’organismo non è in grado di farne uso.
C’è un’altra forma insidiosa, il diabete progesterone, forma indotta che, se riconosciuta precocemente, può regredire senza iniezioni di insulina. Questa forma di diabete colpisce le cagne intere e infatti si dovrà procedere alla sterilizzazione per sperare nella remissione della malattia.
Il diabete progesterone indotto è tipico della cagna femmina intera ed è l’unica forma che può regredire senza trattamento insulinico, a patto che venga riconosciuto in tempo e che la cagna venga sterilizzata. Il periodo critico in cui può svilupparsi è durante il calore, nei giorni intercorrenti tra le fasi di estro e diesto.
Sintomi
I sintomi della comparsa del diabete nel cane sono quattro molto evidenti:
- poliuria (aumento delle urine);
- polidpsia (aumento della sete);
- polifagia (aumento della fame);
- perdita di peso.
Gli zuccheri, in mancanza dell’insulina, non si trasformano in energia e rimanendo in circolo, porteranno ad avere la glicemia sempre alta anche a digiuno, quando invece nella normalità dovrebbe essere bassa.
Proprio perché non si riesce a produrre energia, il cane andrà incontro a un forte dimagrimento e alla perdita del tono muscolare.
Anche il rene andrà incontro a squilibri importanti e produrrà più urina e invierà al cervello il segnale della sete per compensare ai liquidi persi con la poliuria.
L’esigua assimilazione degli zuccheri porterà ad avere un’accentuata sensazione di fame.
Età dell’insorgenza della malattia
Il diabete colpisce principalmente i cani adulti di età compresa tra i 5 e i 15 anni, anche se l’età critica è tra i 7 e i 9 anni. Il cane può apparire normale, se il suo fisico riesce a compensare la carenza insulinica o molto abbattuto.
Se il loro fisico riesce a compensare la carenza da insulina possono essere ancora abbastanza attivi, ma più spesso sono abbattuti.
Quando la malattia avanza possono comparire anche diarrea, vomito, anoressia, cecità totale o parziale.
La malattia si diagnostica attraverso esami di laboratorio (esami del sangue, delle urine) ed esami strumentali (ecografie) che verificano l’eventuale presenza di altre patologie scatenanti.
Terapie per la cura del diabete
Una volta acclarata la malattia, è fondamentale capire come agire per la salvaguardia della salute del cane. In questo il proprietario è di fondamentale importanza sia per la scelta rigorosa dell’alimentazione che avrà dosaggi e orari prestabiliti, l’incremento dell’attività motoria dopo i pasti e la somministrazione dei farmaci. Si dovrà vigilare sulle malattie correlate che potrebbero insorgere per complicare un quadro clinico già delicato come ipoglicemia, infezioni delle vie urinarie, cataratta e chetoacidosi, inoltre vanno sospese le terapie che prevedono l’uso di cortisonici per il loro effetto diabetogeno.
La terapia ha come obiettivo unico, insieme alla remissione della sintomatologia, è quello di mantenere la glicemia entro il range che va da 60 a 130 mg/dl affinché il cane possa vivere come se fosse sano.
Nel caso di diabete progesteronico indotto invece a volte basta la sterilizzazione e la dieta senza ricorrere a terapie insuliniche.
Solitamente in caso di terapia con l’insulina, la stessa va inoculata due volte al giorno in concomitanza dei pasti, in orari precisi e con dosi identiche di farmaco e cibo. Se si opta per un’unica dose di insulina si deve suddividere il pasto in tre razioni e dare i due terzi in concomitanza con il farmaco.
Il farmaco va tenuto in frigo in posizione verticale ma mai congelato perché si disattiva il principio attivo. Si inocula attraverso siringhe sottocutanee.